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26 agosto 2009
Ma che cosa è uno "smartphone"?

Il termine "smartphone" si legge ormai sempre più spesso associato a telefoni cellulari nelle recensioni, nelle inserzioni pubblicitarie, negli annunci di vendita, ma spesso i redattori di tali testi si riempiono la bocca con un vocabolo tecnico di cui evidentemente non comprendono davvero il significato. Basta sfogliare i listini di rinomati negozi online di elettronica di consumo per verificarlo: spesso i cellulari in vendita vengono suddivisi nelle categorie "cellulari" e "smartphone", ma nella prima categoria si trovano elencati anche veri e propri smartphone, mentre nella seconda troviamo spesso dei semplici telefoni multimediali.

Cerchiamo allora di fare un po' di chiarezza su questa classificazione. Lo "smartphone" o anche "PDA Phone" sta ad indicare un dispositivo elettronico che integri le funzionalità telefoniche in un "computer palmare" (o "PDA", appunto). In pratica, è un palmare a cui è stato aggiunto il supporto ad una SIM per le comunicazioni a mezzo telefonia mobile.

Il PDA (acronimo che sta per "personal digital assistant") è un dispositivo portatile dalle dimensioni molto contenute (tali da poter entrare nel palmo di una mano, da cui "palmare") dotato di calendario con agenda/organizer per memorizzare impegni ed attività, rubrica per la gestione dei contatti e funzionalità per la redazione e l'archiviazione di testi o note di vario formato. Si tratta, a tutti gli effetti, di una evoluzione diretta delle agendine elettroniche degli anni '80 e '90.

Un'altra funzione fondamentale dei palmari è la possibilità di "sincronizzare" i dati con un PC, intesa come la funzionalità che permette di trasferire sulla propria postazione d'ufficio o casalinga il frutto del lavoro svolto sul dispositivo portatile. I dispositivi PDA, a tale scopo, vengono solitamente forniti di un software da installare sul PC con cui gestire, attraverso un collegamento diretto via cavo o wireless, la rubrica e l'agenda del palmare, oltre a trasferire appunti, note e dati di varia natura tra i due dispositivi.

Questa funzionalità, oltre ad essere una peculiarità fondamentale di qualunque palmare, vanta una tradizione di lungo corso che affonda le sue radici proprio nelle già menzionate agendine elettroniche. Infatti, già ai tempi del DOS, i rudimentali palmari di marche come Casio e Sharp permettevano la sincronizzazione e la gestione dei dati da PC attraverso programmi appositi rilasciati delle stesse aziende produttrici.
Ecco perchè al giorno d'oggi è assolutamente inaccettabile che un palmare non offra tale funzionalità, ed è altrettanto incomprensibile come "sedicenti" smartphone siano decisamente carenti da tale punto di vista.


Dal momento poi che i PDA nascono come archivio dati portatile, e che l'attuale disponibilità di memoria permette di considerare come "dati" file di diversa natura e dimensione, anche la fruibilità del dispositivo come unità di memoria portatile va considerata come basilare per uno smartphone: un PDA deve poter essere utilizzato come una comune pendrive su qualunque computer, senza dover ricorrere ad artifizi vari o all'installazione di programmi di terze parti.

Riassumendo, dunque, per poter essere considerato uno "smartphone", un cellulare deve, innanzitutto, avere:
- Una rubrica avanzata che consenta di salvare migliaia di contatti, ciascuno con almeno 5 numeri di telefono e indirizzi postali, web, e-mail e note personali
- Una agenda organizer che permetta di salvare centinaia di impegni, programmando un allarme per gli stessi, e in grado di attirare l'attenzione sugli eventi in scadenza o scaduti, non soltanto suonando l'allarme, ma mantenendo un avviso a schermo visibile fino all'intervento dell'utente
- Uno strumento per la redazione di note e testi archiviabili nella memoria del telefono
- Un software per PC in dotazione con cui intervenire sulla rubrica, sulla agenda e sui messaggi (soprattutto sms) senza costringere alla sincronizzazione con programmi di terze parti (come Outlook)
- La possibilità di scambiare agevolmente dati (quindi file) di qualunque tipo via cavo o bluetooth con computers o altri dispositivi portatili.

Oltre a queste funzionalità basilari ci sono altre peculiarità avanzate che caratterizzano gli odierni smartphone, ma non andrebbe mai dimenticato che quelle su esposte rappresentano una base irrinunciabile per tale classificazione. Ad esempio, l'espandibilità del sistema operativo, data dalla possibilità di installare programmi aggiuntivi, non dovrebbe mai essere utilizzata come pretesto per colmare lacune del sistema "base".

Allo stesso modo, la multimedialità che consente di visionare filmati o ascoltare la radio, è una aggiunta gradita, ma non si deve sostituire alle funzioni di produttività (anche perchè non serve certo scomodare gli smartphone per ascoltare un MP3 o guardare un videoclip, funzioni ormai integrate in qualunque cellulare).

La stessa possibilità di navigare il web va considerata accessoria rispetto alle funzionalità basilari elencate sopra.

Insomma, l'importante è che queste funzioni avanzate vadano ad aggiungersi alle caratteristiche tipiche (da decenni) degli organizer elettronici e dei palmari, e non a sostituirle, perchè un dispositivo possa fregiarsi a pieno titolo dell'appellativo di "smartphone".

Purtroppo il malcostume di associare tale termine a normali telefoni multimediali, magari solo perchè dotati di touch-screen, è assai diffuso, e contribuisce ad alimentare una non corretta informazione, lasciando ampio margine alla malafede di scaltri venditori. Ma sappiatelo: il costoso giocattolone che avete appena comprato, anche se ha il touch-screen e vi permette di installare giochini vari da utilizzare con l'accelerometro, o di navigare il web, non è uno smartphone.

Prossimamente, sempre sulle pagine di Chinafonini.it, parleremo nuovamente di smartphone, entrando nello specifico dei vari sistemi operativi disponibili, analizzandone pregi e difetti, e scoprendo quali di essi possono davvero essere considerati "smart".


Paolo Tortora
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