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19 luglio 2011
Google Android: un successo immeritato?

Quelli tra voi che sono lettori più affezionati di Chinafonini.it ricorderanno l'articolo su "i sistemi operativi degli smartphone". Da quella breve panoramica sui sistemi operativi più in voga del momento (Windows Mobile, Symbian e Blackberry) avevo escluso Google Android perchè non avevo avuto modo di provarlo. Ora che l'ho fatto intendo colmare tale lacuna con questo nuovo articolo. A coloro tra voi che sono fan sfegatati di Android dico subito che la mia impressione del software di Google non è affatto lusinghiera e, se volete scoprire perchè, andate avanti con la lettura.
Per capire i criteri che muovono le mie valutazioni vi consiglio di leggere prima il suddetto articolo cliccando qui. In breve, posso dirvi che, sebbene la quasi totalità di coloro che parlano di cellulari su internet (blog, forum etc. etc.) sia composta da giovani smanettoni tecno-maniaci che sul cellulare vedono film, installano giochi e chattano, rapportata alla utenza globale di cellulari questa tipologia di utenti è solo una piccola percentuale. Nel giudicare uno smartphone, quindi, non si può prescindere da quelle funzioni che dovrebbero essere ormai scontate su qualunque cellulare, prima di apprezzare le funzionalità avanzate.

Questa premessa si rende necessaria perchè ho trovato Google Android decisamente lacunoso proprio sul fronte dell'utilizzo pratico. Ma andiamo con ordine.
La prima cosa che salta all'attenzione è che l'uscita di Android ha spinto al limte estremo la "moda" del touch screen: praticamente non esistono (salvo rarissime eccezioni) smartphone Android dotati di tastiera fisica. Questa cosa è già un deterrente per molti utenti tradizionali che non vogliono rinuciare alla comodità di un tastierino. La presenza di tasti fisici è infatti insostituibile per chi voglia avere un feedback preciso di ciò che fa sul cellulare, per chi è abituato ad utilizzare il telefono con una sola mano, o senza guardarlo, e per tutti quegli utenti che, semplicemente, non si trovano a loro agio con un touch screen.
La situazione diventa addirittura drammatica nel caso in cui il touch screen sia di tipo "capacitivo", ovvero proprio quello che va per la maggiore (e più costoso...): questo tipo di schermo non accetta input da oggetti diversi dal polpastrello (unghie, pennini etc.) con il risultato che digitare del testo sulla minuscola tastiera qwerty software di Android diventa praticamente impossibile. Non sto esagerando, ho provato personalmente a scrivere su uno smartphone Android con touch capacitivo e non ci sono riuscito. Insomma, dite pure addio agli sms...
Per concludere il discorso sul sistema di input aggiungo che Android è dotato di un "blocco automatico" che... non può essere disattivato! Semplicemente incomprensibile.


Dal momento che gli smartphone nascono come evoluzione delle agendine elettroniche è importante segnalare due grosse lacune dal punto di vista della organizzazione personale. La sveglia non funziona a telefono spento (in questo Android è accomunato a Windows Mobile) e gli allarmi in agenda che scadono quando il telefono è spento non vengono riproposti all'accensione (difetto presente anche su Symbian). Lacune inspiegabili perchè da anni brillantemente superate dai cellulari Nokia S40, decisamente meno costosi.
Spezzo una lancia a favore di Android per quanto riguarda la rubrica: questa mi è parsa decisamente superiore a quella di Windows Mobile e permette di importare file .vcf (virtual card file) molto più efficacemente. Peccato però che non esista un programma per PC in grado di gestire la rubrica, o gli altri dati personali, presenti su Android. Anche questa è una lacuna difficilmente scusabile perchè sin dalla genesi delle agendine elettroniche ogni palmare ha sempre avuto il suo software di gestione/sincronizzazione da PC (come spiegato nell'articolo "Ma che cos'è uno smartphone?").

E veniamo agli strumenti software offerti da Android, argomento importante per un sistema che si definisce "per smartphone". Sul dispositivo che ho avuto modo di provare io (un telefono Android ufficialmente venduto in Italia, non un chinafonino), ci sono il blocco note, la calcolatrice, un visualizzatore di documenti e... basta!
Quando entriamo nel menù principale (che, per inciso, non può essere modificato nè riorganizzato come invece avviene anche sui cellulari di fascia bassa) troviamo una quarantina di icone, ma la maggior parte di queste tenta di connettersi a internet. Strumenti veri e propri "stand alone", come sarebbe lecito attendersi su di un palmare, non ce ne sono. Non c'è nemmeno un gioco integrato! Certo, stiamo parlando di un sistema operativo espandibile, su cui è possibile installare programmi aggiuntivi... ma siamo sicuri che sia così agevole? Il sistema "eletto" da Android per aggiungere applicazioni è il cosiddetto "Market" che vi costringe a collegarvi ad internet con il telefono. Altrimenti potete provare a cercare applicazioni per Android (in formato .apk) sul web con il vostro PC, ma vi anticipo che è impresa piuttosto ardua: la maggior parte dei siti che offre raccolte di applicazioni per Android non fa che fornire le coordinate per scaricarle dal terminale, ancora una volta, collegandovi ad internet con esso.
Insomma, per un utente "classico" che non ha nessuna intenzione di collegarsi ad internet e vorrebbe solo disporre di strumenti utili come un convertitore, un traduttore, un gestore di liste o anche semplicemente un giochino con cui svagarsi, Android si rivela un sistema totalmente inadeguato. Pensate che non offre nemmeno il supporto java con cui si potrebbero almeno utilizzare i programmi che girano ormai su qualunque cellulare!

Parlando poi di funzionalità avanzate devo riferire di non essere nemmeno riuscito ad utilizzare il navigatore GPS preinstallato su Android, nonostante il terminale che ho provato avesse il ricevitore GPS integrato: dopo aver avviato il programma il terminale rimane a oltranza sulla scritta "Verifica disponibilità navigazione in corso...". Ovviamente non posso generalizzare dicendo che si tratti di un problema di Android ma una ricerca su internet ha confermato che il problema si verifica su dispositivi di marche diverse, quindi non riguarda esclusivamente lo smartphone da me provato (un Vodafone Smart Android).
In conclusione devo dire di non capire il motivo di tutto l'entusiasmo che c'è intorno al sistema operativo mobile di Google. In molti l'hanno accolto come l'anti-iPhone, e forse è proprio questo il problema: l'iPhone è solo un costosissimo giocattolone pieno di effetti speciali, non uno "smartphone" pratico destinato ad un utilizzo serio. L'utilizzatore di riferimento dell'iPhone è l'adolescente modaiolo o il professionista che lo aggiunge agli altri status-symbol che deve sfoggiare nella vita sociale. Non lasciatevi ingannare dai dati di vendita, la gente si fa convincere a comprare qualsiasi cosa! Ecco allora che tutti gli entusiasti di Google Android lo hanno accolto come sistema altrettanto "cool" ma tecnicamente più avanzato e personalizzabile. Ma non è che ci volesse poi molto a fare un sistema operativo più utile di quello dell'iPhone... Purtroppo Android strizza troppo l'occhio alla filosofia frivola tipica dei "moda-phone" (niente tastiera, utilizzo pesantemente web-oriented etc. etc.) per essere considerato un sistema operativo da vero "smartphone".
So già che questa mia valutazione farà storcere il naso ai tanti estimatori di Android ma credo di aver argomentato sufficientemente il mio giudizio e spiegato da quale punto di vista (soggettivo) Android sia deficitario. Ma se avete una connessione dati "flat" e se ciò che chiedete ad uno smartphone è collegarvi ai social network e giocare ad "Angry Birds", Android è un sistema operativo perfetto per voi...

Paolo Tortora
© 2011 www.chinafonini.it


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