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3 marzo 2014
Se tenete alla privacy non dovreste usare Android

Negli ultimi mesi sono state più volte diffuse notizie oltremodo allarmanti sulle violazioni della privacy che Android effettuerebbe ad insaputa dei suoi utenti, tanto allarmanti che stupisce che non se ne sia parlato di più, a meno che non ci sia una chiara volontà di non danneggiare un prodotto che "deve" essere promosso sui mercati di tutto il mondo, pena l'inimicizia del colosso Google, la cui influenza ha raggiunto ormai ambiti insospettabili solo pochi anni fa.

Il primo "scandalo" che ha ottenuto un minimo di risonanza è stato quello legato alla applicazione Facebook per Android che, appena aperta, provvederebbe a "scaricare" il numero di telefono associato alla SIM presente nel dispositivo, e tutta la rubrica dei contatti, verso un database sui server di Facebook. Addirittura questa cosa avviene in automatico all'apertura dell'applicazione, senza effettuare il login, e senza nemmeno che si abbia un account Facebook!



La cosa, già grave di per se, ha rivelato una grossa falla di sicurezza presente in Android che consentirebbe a tutte le "apps" in genere di veicolare dati ad insaputa dell'utente. In pratica, ogni app di Android può fungere da "cavallo di troia" che permetterebbe a terzi di appropriarsi di dati sensibili dell'utente Android, compresa la sua rubrica dei contatti (il che coinvolge persone che non hanno mai fornito il proprio consenso a Google perchè magari loro non usano Android).

Questa allarmante rivelazione è stata seguita da un'altra ancora più inquietante, portata a conoscenza del pubblico da un report del Wall Street Journal: l'FBI avrebbe infatti libero accesso a tutti i microfoni di tutti i dispositivi Android, potendoli attivare a proprio piacimento per ascoltare e registrare le conversazioni, probabilmente non solo quelle telefoniche, ma anche quelle "ambientali" (avete visto il film "The Listening"?). Sì, avete capito bene, qualcuno può ascoltare le vostre conversazioni a vostra insaputa, solo per il fatto di aver comprato uno smartphone Android!

Tornando alla App di Facebook, forse non vi siete resi conto del numero di autorizzazioni che richiede all'utente, perchè nessuno si cimenta nella lettura delle noiose licenze d'uso, ma restereste sorpresi di quante operazioni invadenti questa Applicazione può svolgere a vostra insaputa. Stando a quanto riportato sull'Huffington Post questa potrebbe:
- attivare o disattivare autonomamente la connessione alla rete
- effettuare chiamate telefoniche senza bisogno dell'intervento dell'utente
- inviare SMS (ancora, senza chiedervi il permesso)
- registrare l'audio ambientale a vostra insaputa
- scattare foto e registrare video (sempre a vostra insaputa)
- leggere il vostro registro chiamate
- leggere la vostra rubrica e i dati relativi alla frequenza con cui chiamate i vari numeri
- leggere i dati personali salvati nel dispositivo
- leggere il numero di telefono e l'IMEI del dispositivo
- ottenere una lista di tutti gli altri account noti al dispositivo
Davvero lascereste fare tutte queste cose ad estranei soltanto per restare collegati con i vostri amici su Facebook? Lo stesso Huffington Post definisce "spaventoso" questo fatto che è ancor più allarmante quando si ipotizza ciò che gli sviluppatori di Apps per Android potrebbero fare in futuro sfruttando il fatto che l'utente medio di Android è generalmente ignorante dei termini di utilizzo dello stesso e delle sue applicazioni.

Fortunatamente non tutti gli utenti sono così passivi e, all'inizio di quest'anno, due di loro hanno intentato una battaglia legale contro Facebook (che probabilmente si risolverà con un mero risarcimento economico ai promotori della class-action).

Ma già nel settembre del 2010 era stata riportata una allarmante notizia sulle violazioni della privacy rese possibili dai dispositivi Android: un test eseguito dalla Duke University aveva infatti evidenziato come la maggior parte delle apps presenti nel "market" collezionasse dati privati a insaputa dell'utente, giungendo a monitorarne la posizione geografica con aggiornamenti fino ad uno ogni 30 secondi! Questo vuol dire che esiste la possibilità che qualcuno stia tracciando tutti i vostri spostamenti fintanto che portate con voi un dispositivo Android!

Le applicazioni per Android possono combinare informazioni provenienti dalla rete con quelle "rubate" al vostro smartphone attraverso il microfono, la fotocamera, l'accelerometro, il ricevitore GPS fino ad arrivare a sapere di voi e delle vostre abitudini più di quanto voi stessi non siate coscienti! Stando alla ricerca i due terzi delle applicazioni per Android utilizzano dati sensibili in modo sospetto, e questi risultati risalgono al 2010, quindi la situazione non può che essere peggiorata.

A farci capire quanto la situazione sia generalizzata e riguardi l'intero sistema di apps per Android, recentemente è arrivata una nuova inquietante rivelazione su come la National Security Agency statunitense sia in grado di raccogliere dati sensibili proprio attraverso le apps di Android e iOS, inclusa, udite udite, un gioco apparentemente innocuo come Angry Birds! Addirittura alcune applicazioni raccolgono informazioni sull'orientamento sessuale dell'utente!

Quando postate una foto su Facebook o su Twitter, i metadata per l'identificazione della località possono essere "catturati" dalle agenzie come NSA e FBI. Questa agenzie (e tutti coloro che, a vario titolo, possono accedere alle informazioni da loro detenute) possono ora incrociare i vari dati collezionati e conoscere, di un utente di smartphone, la residenza, l'età, il sesso, il codice postale, la situazione sentimentale, i guadagni, l'etnia, il livello culturale, l'orientamento sessuale e l'eventuale prole.

Tenete presente che non è necessario il GPS per conoscere la poszione di un telefono cellulare perchè basta triangolare la posizione relativa alle celle GSM per ricavarla con buona approssimazione (approssimazione che diviene eccellente se incrociata con gli altri dati comunicati dallo smartphone). Se ad esempio vi trovate in una cella in cui abita uno dei vostri contatti in rubrica o un vostro "amico" su Facebook, chi vi spia sarà in grado di sapere se vi trovate a casa di questa persona, confrontando l'attività di entrambi sulla rete e sui social network.

Già nel 2009 Android aveva dovuto fronteggiare accuse di violazione della privacy e l'organizzazione no-profit "Center for Digital Democracy" nella persona di Jeffery Chester aveva affermato "Google Android è un gigante dormiente, la gente non si rende veramente conto di cosa sta per emergere: un nuovo tipo di raccolta di informazioni con enormi implicazioni per la privacy".
Nel 2011 due donne del Michigan hanno denunciato Google chiedendo che cessasse di distribuire smartphone in grado di tracciare la posizione geografica degli utenti. La scontata obiezione di Google è che tali capacità del suo sistema operativo servano per fornire all'utente una migliore esperienza.
Nel 2012 la Commissione Europea ha avviato indagini sulle presunte violazioni della privacy operate da Android, dichiarando che il software "potrebbe" essere illegale per la legislazione europea.
Alla fine del 2013 alcuni media hanno puntato l'attenzione sul fatto che la già menzionata NSA avrebbe contribuito alla realizzazione di codice integrato all'interno di Android, notizia che è stata confermata, e minimizzata, da Google.

Alla luce di tutte queste rivelazioni e di tante altre che potete trovare sul web appare ragionevole supporre che lo scopo principale di Android sia il controllo delle masse e la raccolta di dati personali, realizzati attraverso la diffusione di un software reso appetibile dalle sue funzioni sociali e ricreative. Le ripetute e gravissime violazioni della privacy non sarebbero affatto un "effetto collaterale" dunque, ma lo scopo primo degli smartphone odierni, resi perfetti allo scopo da una moda imperante e globalizzata che spinge i consumatori ad acquistarli e ad usarli... altro che "connettere il prossimo miliardo"! Con il falso intento umanitario di rendere la rete accessibile a tutti i colossi della informatica e della comunicazione stanno mettendo sotto controllo l'intera popolazione mondiale! E il bello è che siete proprio voi consumatori a "chiedere" loro di spiarvi, comprando ed usando gli smartphone Android!

In molti penserete "ma se io non faccio nulla di illecito non ho problemi ad essere spiato". Ragionamento sbagliatissimo perchè la vostra privacy è un valore di per sè, a prescindere da cosa ci sia (o non ci sia) da scoprire sul vostro conto. Tenete presente che, vista il livello di profondità e di completezza delle informazioni che uno smartphone è in grado di raggiungere, da qualche parte nel mondo ci può essere un database che tiene traccia dei vostri spostamenti quotidiani, delle zone e dei locali frequentati, comprensivi di orari e tempi di permanenza, delle persone con cui comunicate attraverso la rete, di quelle che frequentate o che semplicemente si trovano nelle vostre vicinanze, di cosa acquistate, di cosa leggete, di cosa twittate e molto altro ancora! Se già non bastasse questo inquietante quadro aggiungete pure il rischio, tutt'altro che remoto, che delle persone diverse da quelle che hanno raccolto i dati possano entrarne in possesso ed usarli per scopi illeciti, fino ad arrivare al possibile ricatto!

Insomma, comunque la si guardi, non c'è verso di far apparire meno grave la situazione dei moderni smartphone in termini di privacy e sicurezza. L'unico modo "sicuro" di utilizzarli sarebbe quello di tenerli spenti, senza SIM e senza batteria, cosa che ovviamente li renderebbe inutili anche per l'utente. Allora l'alternativa è una sola: non comprarli e non usarli. Ma questa è una battaglia perduta in partenza... è come dire ad un fumatore che il fumo uccide! Del resto, ciascuno sceglie di che morte morire... ma poi non dite che non siete stati avvisati!

Paolo Tortora
© 2014 www.chinafonini.it


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Fonti e riferimenti:
http://online.wsj.com/article_email/SB10001424127887323997004578641993388259674...
http://www.symantec.com/connect/blogs/norton-mobile-insight-discovers-facebook-privacy-leak
http://www.vyralize.com/2801/symantec-discovers-phonebook-leak-in-facebook-for-android-app/
http://thedroidguy.com/2014/01/app-permissions-android-apps-might-spying/
http://www.huffingtonpost.com/sam-fiorella/the-insidiousness-of-face_b_4365645.html
http://vr-zone.com/articles/facebook-eavesdrops-private-messages-profit-user-data-says-lawsuit/68407.html
http://www.computerworlduk.com/news/applications/3241783/google-android-apps-accused-of-spying-on-users/
http://www.theguardian.com/world/2014/jan/27/nsa-gchq-smartphone-app-angry-birds-personal-data
http://bgr.com/2011/09/01/htc-sensation-and-evo-3d-revealed-to-be-spying-on-users/
http://imandroid.org/2009/01/15/android-faces-privacy-violation-lawsuit/
http://www.mediapost.com/publications/article/169419/apple-android-charged-with-privacy-violations-ag.html
http://androidcommunity.com/european-commission-vp-eyes-android-for-privacy-violations-20120305/
http://news.cnet.com/8301-27080_3-20058493-245.html
http://www.zdnet.com/u-k-u-s-spy-agencies-scoop-leaky-app-data-new-snowden-leaks-say-7000025628/
http://www.zerohedge.com/news/2013-07-09/nsa-has-inserted-its-code-android-os-bugging-three-quarters...
http://www.businessweek.com/articles/2013-07-03/security-enhanced-android-nsa-edition#r=nav-fs
http://www.spiegel.de/international/world/privacy-scandal-nsa-can-spy-on-smart-phone-data-a-920971.html



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